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60 metri ostacoli donne. Il Report Biomeccanico di Birmingham 2018

Published by redazione
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Qualche mese fa abbiamo inaugurato sul portale di e-learning della nostra associazione un percorso formativo riservato ai nostri tesserati GLI SPUNTI DE ILCOACH che prevede una serie di contenuti gratuiti per i tesserati alla nostra associazione che permette la fruizione di video-lezioni, ebook in PDF, report e proposte di esercitazioni per tenersi aggiornati in modo costante e continuativo.

Le prime 3 lezioni sono già online e riguardano questi 3 temi:

  • Video Lezione: “Il Kinogramma negli Ostacoli Alti”, nel quale Andrea Uberti ci propone uno strumento interessante, gratuito ed estremamente utile per valutare le performance negli ostacoli.
  • Video lezione: “3 errori da non fare in un’analisi video” a cura del Prof. Andrea Monte
  • lezione testuale “Gli sprint contro resistenza sono pericolosi?”

60 metri ostacoli donne. Il Report Biomeccanico di Birmingham 2018

Il 4° Spunto de ilCoach è un E-Book in formato PDF tradotto e adattato da uno studio piuttosto dettagliato effettuato in occasione dei mondiali indoor di Birmingham.

Gli autori come sotto riportati hanno fatto un lavoro di grande pregio e grande complessità realizzativa: Josh Walker1, Dr Lysander Pollitt1, Dr Giorgos Paradisis2, Dr Ian Bezodis3 and Dr Athanassios Bissas1 1Carnegie School of Sport 2NKUA 3Cardiff Metropolitan University, Stéphane Merlino IAAF Project Leader

La complessità ed il pregio del lavoro dipendono dallo stesso motivo e cioè dal fatto che l’analisi e la raccolta dei dati è stata ottenuta rilevando tutto quanto fosse possibile proprio durante i Campionati Mondiali Indoor di Birmingham.

Non si tratta infatti del solito studio da laboratorio, ma di un’analisi effettuata direttamente nel contesto di gara.

Nell’articolo originale, che potete trovare nell’elenco insieme a tanti altri articoli interessanti  al link

https://worldathletics.org/about-iaaf/documents/research-centre è spiegato in dettaglio come è stato predisposto il campo gara per permettere l’analisi.

E’ un’analisi molto articolata e che valuta molti aspetti della competizione.

L’osservazione e la rilevazione di certi dettagli a mio parere ha senso solo ad un livello di alta qualificazione.

Conoscere l’esistenza di certi parametri di riferimento è invece utile per chiunque.

Alcuni dei dati riportati sono difficilmente rilevabili in campo.

Per molti altri invece, il vantaggio di poter piazzare un cavalletto ed uno smartphone ovunque ci sembri utile, permette di poter ottenere con un semplice smartphone ed una analisi video accurata quello che a Birmingham è stato rilevato con apparecchiature sofisticate e costose.

Nella traduzione (che ho fatto alcuni anni fa e ho rivisto in questi giorni per l’Academy de IlCoach.net) ho cercato di essere abbastanza fedele all’articolo originale.

Mi scuso in ogni caso per eventuali errori ed inaccuratezze invitando chi conosce la lingua Inglese a far riferimento, nel caso di dubbi, all’articolo originale.

Quando ho inserito commenti o materiale che non riguardava lo studio originale l’ho sempre segnalato nel testo.

Ho inserito anche il video della gara di Birmingham che anzi invito a riguardare ogni volta che vengono presi in considerazione i vari tratti della competizione studiata.

In questo modo la lettura diventa molto più interessante e non si riduce ad essere una rassegna di numeri, angoli, split eccetera.

Mi permetto infine di dare qualche piccolo “avvertimento”.

  • La gara presa in considerazione è una delle finali mondiali più veloci mai corse nella storia degli ostacoli femminili: la considerazioni che valgono per ognuna delle otto finaliste vanno rapportate ad atlete di qualità eccelse valutate oltretutto in condizioni di forma eccellenti.
  • Anche atlete di questo livello commettono errori, specie quando si spingono al limite in situazioni “estreme”.

Infine ha senso, parafrasando Ludwig Wittgenstein, dire che “Nella gara della filosofia (o nel nostro caso degli allenatori?) vince chi sa correre più lentamente”, ma ha altrettanto senso stare attenti a non superare il confine della “paralisi da eccesso di analisi”.

Evito invece di entrare nel merito di un commento tecnico, perché a fine studio Matthew Wood l’ha già fatto con valutazioni molto condivisibili e sicuramente meglio di come l’avrei potuto fare io.

Buona lettura.

 

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