All’inizio del mio percorso da allenatore quando sentivo parlare di skip intendevo quello che avevano insegnato a me.
Un movimento come quello del video qui sotto.
Qualcuno lo faceva eseguire ad angoli più aperti, altri ad angoli più chiusi.
L’obiettivo era insegnare a “correre” a ginocchia alte e tra le indicazioni che venivano date maggiormente con i giovani atleti era “su quelle ginocchia”, “ginocchia alte”.
Poi un giorno mi sono imbattuto in questo libro Pliometria: 100 esercizi per sviluppare forza e potenza. Ediz. illustrata e mi sono accorto che nel mondo USA e anglosassone lo skip era un’altra cosa.
La traduzione letterale di skip è infatti “saltello” e gli americani indicano come skip tutte le andature “saltellate”
Infatti quando in un programma di allenamento in lingua inglese troviamo il termine “Skip” senza altre indicazioni significa che si tratta del nostro “Passo saltellato”
È così importante conoscere la terminologia?
Io credo di sì, soprattutto per comprendere e decodificare correttamente quanto succede in un programma di allenamento.
Sapere che un atleta effettua 3x30 metri di skip for distance e comprendere che tipo di movimento sia e a cosa serva a mio avviso è fondamentale.
Oggi poi, dove grazie ad internet troviamo una miriade di tabelle e programmi di allenamento dei campioni è ancora più importante saper comprendere cosa effettivamente si intende per quel tipo di esercitazione.
Per questo voglio spiegare cosa intendiamo (e cosa intende il 90% degli allenatori nel mondo) quando si parla di skip.
Come detto lo skip non è altro che un saltello, che può essere eseguito con diverse esecuzioni in base all’obiettivo che abbiamo.
Il primo che ci ha aiutato a chiarire la terminologia è stato Alessandro Vigo nell’ormai lontano 2017, quando al corso “Strategie attuali nell’allenamento dello sprint” ci ha portato la sua esperienza in Altis e chiarendoci anche le diverse terminologie, come la differenza tra Skip (il passo saltellato, appunto), A-Skip e B-Skip.
Negli anni questa terminologia per noi allenatori de ilCoach è diventata normale e un'abitudine.
L’ho già anticipato prima. Con skip si intende il “passo saltellato”
Per la precisione poi si tende a dividere questo esercizio in “Skip for distance” e “Skip for height”
Come puoi vedere nel video di Altis qui sopra lo Skip for distance non è altro che un passo saltellato con maggior componente orizzontale e quindi con una richiesta di avanzamento maggiore.
Lo skip for height invece è un passo saltellato con una componente verticale e la richiesta di andare verso l’alto. Spesso lo skip for height è anche chiamato Power skip
Lo “Skip in A” è un’esercitazione dove il focus è sul movimento che gli arti inferiori fanno in accelerazione.
La A sta infatti per “Acceleration”.
Si tratta di un movimento dove le forze a terra avvengono in modo verticale con gli angoli al ginocchio che non vanno ad aprirsi e non fanno un’azione circolare, ma un movimento “su e giù”
Con questo esercizio si cerca di insegnare all’atleta il movimento dell’accelerazione degli arti inferiori in una posizione facilitata, quella eretta, togliendo la componente di sbilanciamento del corpo che rende poi le cose più difficili.
E’ quindi un movimento verticale che poi trasferito nella posizione di accelerazione avrà una componente prevalentemente orizzontale (che poi ci interessa per accelerare bene)
Il B skip prevede un’azione circolare, a partire però dal movimento iniziale di A-Skip, quindi senza calciare il piede dietro o sotto il sedere.
Per ricordare il termine mi piace associare la “B” a Bicycle (bicicletta) in quanto l’azione assomiglia appunto a quella circolare di una pedalata.
Si tratta di un esercizio prevalentemente coordinativo e di mobilità dove il saltello viene fatto portando una volta la gamba in avanti e una volta verso fuori.
In ottica riscaldamento permette quindi di riscaldare la muscolatura delle anche in modo più completo
In questo caso un esercizio che ricorda l’azione dell’ostacolista, con una gamba che esegue un A-Skip e l’altra che simula il richiamo della seconda seconda gamba.
Anche in questo caso possiamo intendere questa andatura come esercizio di riscaldamento, coordinazione e mobilità.
Possiamo vedere la differenza tra A-Skip e A-Run in questo video
L’azione è quella “in A” dell’accelerazione ma se nell’A-Skip vi è appunto un saltello (doppio rimbalzo della gamba a terra), mentre l’A-Run è appunto una corsa con le posizioni e gli angoli dell’accelerazione.
Un po’ come se un inglese dicesse “Skip skipping”, che tradotto sarebbe “Salta saltellato”
Ovviamente la terminologia corretta o sbagliata non farà andare più veloce o piano il nostro atleta.
Ma una corretta terminologia ci permette di comunicare meglio con gli altri allenatori, e oggi che si trovano programmi di allenamento ovunque grazie ad internet, riuscire a comprendere davvero cosa è presente in un programma di allenamento.
Inoltre conoscere l'utilità reale di una andatura tecnica ci permette di differenziarne l'utilizzo in base alle esigenze dell'atleta, al periodo della stagione e agli obiettivi che ci siamo posti.
Sprint&Hurdles Coach