”I muscoli non hanno gli occhi” è una frase che contiene qualche verità.
Questo significa che si possono raggiungere stimoli allenanti simili utilizzando mezzi diversi e viceversa.
Il carico interno e quello esterno sono due concetti diversi e, specie in contesti e situazioni particolari, possono determinare grandi differenze nel carico percepito, a fronte di carichi esterni anche identici.
Se i muscoli e gli altri complessi meccanismi che regolano la nostra fisiologia possono in una qualche maniera essere “imbrogliati”, non possiamo comunque prenderci in giro e credere di poter fare in una stanza quello che facevamo in una pista o in una palestra.
Per questo è importante avere dei riferimenti soprattutto ora che non possiamo confidare in quei dati numerici fatti di misure, tempi e quantità a cui siamo soliti affidare buona parte delle nostre valutazioni.
Se è cambiato cosa fa e cosa può fare l'atleta e queste attività d'un tratto sono molto più difficili da misurare, diventa ancora più importante riuscire a valutare e quantificare come questo carico è percepito dall'atleta.
Franco Impellizzeri è uno degli esperti più riconosciuti a livello internazionale in questo campo e, direttamente da Sydney dove insegna e vive, ci ha regalato un contributo di grande valore.
Lo ringraziamo certi che grazie alle sue parole anche in una situazione difficile possiamo dare un piccolo aiuto ai nostri tecnici.
La valutazione dello sforzo percepito (o RPE) secondo un approccio metodologico corretto è molto importante oggi e sarà più importante ancora non appena avverrà il secondo grande stravolgimento nell'attività degli atleti che tutti stiamo attendendo: il ritorno in pista!
Qui sotto il link per scaricare la scala di Borg: